venerdì 22 gennaio 2010

Ancora di getto...

Mi spostai in cucina. Il senso di appannamento che mi permeava non accennava a diminuirsi, anzi i rumori familiari mi tenevano ancorato a quella che sembrava la realtà, almeno per ora. Lo scrosciare dell'acqua dal rubinetto, il borbottio della caffettiera. Decisi di fare una prova del nove, accendendo la televisione. Mentre mi versavo il caffè in una tazza, osservavo il gioco di macchie che il televisore mi stava mostrando. Come due eserciti contrapposti in una furiosa battaglia che non vedrà vincitore nessuno dei due.
Il televisore si spense con un rumore sordo lasciando come eredità della sua recente accensione un puntino centrale nel nulla dello schermo. Sembrava mi stesse osservando, mentre finivo di sorseggiare il caffè bollente.
La luce filtrava timidamente dalle finestre della cucina, donando un'aria confusa e rarefatta a tutto il resto. Più mi guardavo intorno e più sembrava fossi in un quadro vivente di Dalì o di Escher.

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