lunedì 13 gennaio 2014

La scelta dei cinque

C'era una scelta da fare.

Non era una scelta piacevole, ma oramai non c'erano più scuse per rimandarla.

La Razionalità si mosse per prima. Prese dei fogli di carta, un paio di penne, una calcolatrice e si mise all'opera. Non era una scelta semplice, lo sapeva. "Ma con pazienza e logica - disse tra sé e sé - posso venirne a capo". Inizio a disegnare diagrammi, matrici, formule e grafici dettagliati, che misuravano - o almeno provavano a farlo - i pro e contro di ogni possibile situazione, opportunamente soppesati secondo un rapporto di utilità e sconvenienza.

L'Istinto guardò la Razionalità e pensò che era un modo di procedere forse giusto, ma decisamente troppo lungo, non c'era neppure un'idea di partenza. Così chiuse gli occhi, si sedette a gambe incrociate, e si mise a meditare su come procedere, aspettando che l'ispirazione gli desse dei suggerimenti.

Sotto al tavolo dove stava lavorando la Razionalità, si era rannicchiata da un po' la Paura. Era tutta tremante, la sua fronte era una collezione di gocce fredde, e, col cuore a mille, si guardava intorno nervosamente, con aria molto preoccupata. Non ne voleva sapere di scegliere, almeno in quel momento: non si sentiva pronta e, pertanto, era paralizzata dal prendere una decisione, giusta o sbagliata che fosse. Ma non era più possibile procrastinare la scelta, lo sapeva. E più ci si raccapezzava, o almeno ci provava, a suo modo, più aumentava il panico.

Subito dopo fu il turno della Pigrizia: risvegliata dai mormorii della Paura, dallo sbatter dei denti della Paura e dal ticchettio della calcolatrice della Razionalità, constatò la situazione. Capì cosa stava accadendo, era il momento di scegliere; e a suo modo lo fece: con la sua flemma usuale, si girò dall'altra parte e riprese a dormire.

Tutto andò avanti così per un po' di tempo. Finché la Rabbia, stanca a suo dire "di tutto quel girare a vuoto" davanti ai suoi occhi, decise di occuparsi della scelta da fare. La Paura, forse subodorando quanto sarebbe accaduto, corse immediatamente fuori da sotto il tavolo, a rannicchiarsi in un angolo della stanza, in posizione fetale, e si coprì gli occhi sperando che qualsiasi cosa fosse accaduta di lì a poco, sarebbe avvenuta rapidamente. Senza troppo pensare, la Rabbia ribaltò il tavolo della Razionalità, facendo cadere a terra tutti i fogli coi suoi calcoli. Subito dopo guardò l'Istinto, che cercava di non farsi distrarre, per non perdere la concentrazione: gli diede una spinta, poi un'altra e un'altra ancora, finché l'Istinto non si ribaltò a terra. Infine, si lanciò contro la Pigrizia, nuovamente risvegliata dal frastuono di poco prima, costringendola ad alzarsi.

E fu così che la scelta venne fatta.