domenica 22 febbraio 2009

Il Festival finì. La musica italiana fu.

Viva Bonolis. Santo Bonolis. Se non fosse stato per lui, gli ascolti record se li sarebbero potuti scordare. Ciò che, invece, si è potuto dimenticare tranquillamente è la musica. Basta guardare il podio finale.

Premessa: gli unici premi che reputo "giusti" sono stati la vittoria di Arisa e il premio della critica agli Afterhours.

Per il resto questo Sanremo in quanto a premiazioni (e a musica) è stato un completo squallore. E l’emblema è proprio rappresentato dal podio dei vincitori: uno fuoriuscito da un reality che con la musica ha poco da spartire, un altro che ha campato di rendita - giocando a fare il finto tonto - con un testo pericolosamente superficiale ma mirato ad avere pubblicità gratuita attraverso le polemiche, come poi è effettivamente avvenuto, e infine uno che, nonostante sia forse il più dotato degli altri due, deve ringraziare molto il suo “mentore” Gigi D’Alessio se si trova lì.

Il primo scandalo di questa edizione è stato sicuramente l’eliminazione di Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, ottima canzone, poi la spirale è continuata con la stranissima eliminazione di Dolcenera, che poteva tranquillamente ambire alla vittoria, con l’esclusione di Alexia e Mario Lavezzi (duo prontamente ribattezzato "Lavexia") dal terzetto finale, e con il ripescaggio di Albano, ancora. E infine aggiungiamoci anche la "curiosa" presenza della DeFilippi in Rai, per la prima volta, che, guarda caso, ha coinciso con la vittoria di un concorrente - e vincitore - di uno dei suoi programmi. Giusto per fare un pò di complottismo.

Ma davvero sono quei tre, Carta, Povia e Da Vinci, che rappresentano il meglio della musica italiana? Della musica di questa Itali(ett)a attuale?

E' una risposta che non sono sicuro di voler sapere.

giovedì 19 febbraio 2009

Eh si, questo blog non è ancora inutilizzato del tutto.

Sono ancora qui. Che ci si creda o meno.

Negli ultimi giorni, avendo un attimo in più di tempo per pensare, mi sono chiesto se valesse la pena tenere aperto ancora questo spazio, o se fosse il caso di chiuderlo del tutto. Di mettere tutto a posto. Il lato oscuro dell'essere piuttosto fissato con l'ordine. Non lasciare appeso ciò che non serve più o non viene più utilizzato.

Oh, non che non abbia da scrivere. Di cose ne sono successe, negli ultimi mesi. Tante. Probabilmente potrei farne un post. O svariati post. Ma come sempre sono il critico più severo di ciò che scrivo. Ogni volta che scrivo, sia qui, sia altrove, sia con mezzi meno tecnologici, non posso non fare diversi cambiamenti. Finchè non dico "basta" per sfinimento una volta creato qualcosa che in parte mi soddisfi.

Tuttavia, non vedo perchè non provarci. Ancora una volta.

Ad esempio, ho provato "l'ebbrezza" di portare il gesso. Di essere immobile nel letto per diversi giorni. Di muovermi con un contrappeso notevole. Il tutto mentre ero alle prese con una tesi di laurea. Naturalmente nel periodo in cui non era consigliabile fermare o rallentare i lavori per causa di forza maggiore per 30 giorni.

Laurea, già. Dopo svariati anni ho finalmente finito gli studi. Almeno quelli universitari. Dovrò abituarmi a scrivere come professione "Ingegnere". Qualsiasi cosa questo implichi.

E ora? Non so ancora cosa mi aspetta. Preferisco non pensarci.

Ciò che conta è che sono qui. E posso scriverlo.