martedì 18 settembre 2007

17

Il 17 viene considerato uno dei numeri della 'sciagura' nelle credenze popolari:

Nella cultura italiana il numero diciassette viene tradizionalmente considerato un numero sfortunato perché un anagramma del suo numero romano, "XVII", è "VIXI", che significa "ho vissuto", cioè "io sono morto", e anche perché, secondo la Bibbia, proprio di diciassette sarebbe iniziato il diluvio universale. Si dice che porti sfortuna soprattutto il venerdì 17, perché secondo la Bibbia, di venerdì sarebbe morto Gesù. Una simile situazione si ritrova nei paesi anglosassoni nei confronti del numero 13. (cit. Wikipedia)


Ora, io non sono un tipo scaramantico. Credo in ciò che diceva diceva Eduardo, Essere superstiziosi è da stupidi, ma non esserlo porta male, ma generalmente me ne frego delle varie tecniche anti-sfiga. Al massimo evito di passare sotto una scala perchè temo mi possa cadere un secchio di vernice sulla testa, a la Paperino (e poi dicono che Topolino non è istruttivo, tsè).

Questa serie di eventi accaduti oggi però mi fa pensare che forse forse, è meglio essere superstiziosi. Giudicate voi stessi:
  • Sciopero Cumana, proprio nel giorno dove mi serviva una certa "puntualità" (parola che a Napoli significa arrivare con 10 minuti di ritardo, quando va bene)
  • Corsa podistica improvvisata da Fuorigrotta ad Agnano, poi rivelatasi inutile dato ritardo di 45 minuti del docente.
  • Giro di mezza Fuorigrotta per scegliere dove pranzare, scelta ovviamente caduta sul primo posto (McDonald) scartato per ovvi motivi (momento noto alle cronache come Le multinazionali avranno i miei soldi ma non la mia anima!)
  • Una volta a casa, il portatile ha avuto uno dei suoi attacchi di 'gelosia' e per farsi notare dal sottoscritto ha ben pensato di non vedere più la rete wireless (forse era stufo delle repliche), e di mandare in tilt il signor Norton, al quale ho finalmente notificato lo sfratto esecutivo (a pensarci meglio questa non è tanto una sfiga)

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